STORIE DI CASA
La storia di Andrea..............
Avevo già una casa dove vivevo da più di 10 anni. Dopo uno spiacevole incontro con il "male del secolo", mi sono ritrovato solo in un ambiente freddo e privo di un'anima. Ero solo in una casa dove non mi sentivo più rappresentato. Avevo perso la mia identità e ho iniziato ad andar via della mia città pur di trascorrerci meno tempo possibile. Avevo capito il senso della frase "sentirsi a casa" e io non mi ci sentivo. Iniziavo ad odiarla. Poi, un giorno, tutto cambia.
L'incontro con la persona che mi avrebbe cambiato la vita di lì a poco. Tutto ricomincia ad avere un senso. Ritrovo il sorriso e la voglia di andare avanti. In un istante, l'amore sana tutta quella sofferenza che mi aveva segnato per anni. Ma c'è ancora una cosa che faceva fatica ad integrarsi nella mia nuova vita: la mia abitazione. Decisi che era il momento di trovare la casa della mia vita; o meglio, della nostra vita. Dopo qualche mese, eccola lì. Bella come l'amore della mia vita. Nonostante i suoi anni, era riuscita a creare in noi una piacevole sensazione. Ci siamo guardati negli occhi e insieme, senza batter ciglio, abbiamo pronunciato la frase "E' questa la casa dove vorrei trascorrere il resto della mia vita". Comprata. Ed ora? Andava naturalmente ristrutturata. Amore sistemiamola un po' e andiamo subito a viverci, disse lei. Aveva ragione ma iniziai a pensare che dopo tutto meritavamo "un sogno", il nostro sogno, anche se l'idea di una ristrutturazione tanto impegnativa mi preoccupava non poco. Così incontrai Angelo, Danilo e Giuseppe e dissi: "Voglio una casa che sia moderna, dai colori caldi e che soprattutto abbia un'anima e ci rappresenti". E' il nostro desiderio. Non per essere scontato ma vorrei che la frase "una casa da sogno" scegliesse noi per farsi rappresentare agli occhi degli uomini. Dissi loro. L'avrai, mi risposero. E pensiamo tutto noi, dalla progettazione al design dell'arredo, al rapporto coi fornitori e alla gestione di tutto il cantiere. In sostanza offriamo un servizio "chiavi in mano".
Avevo già superato due ristrutturazioni e quella frase l'avevo già sentita, eppure, ricordo di aver passato un inferno. Cercai delle rassicurazioni in altri che prima di me gli avevano affidato il loro sogno. Amici in comune, loro clienti, social....... Tutti soddisfatti e i loro progetti erano davvero superlativi. Ok mi dissi. Partiamo.
Dopo qualche mese, il "sogno" era diventato realtà.
La storia di Gaetano e Michela.............
Dopo diversi anni di matrimonio, Gaetano e Michela avvertivano ancora il desiderio di "sentirsi a casa", nonostante l'abitazione in cui vivevano avesse rappresentato la loro durevole e felice vita di coppia. Quel richiamo al "Rinnovare il Proprio Abitare" era divenuto ormai incessante. Tuttavia, trovare il luogo dove realizzare il sogno di "sentirsi a casa" sembrava concretamente difficile.
Nelle diverse occasioni in cui si parlava di un'ipotetica casa nuova, i coniugi si confidavano le loro difficoltà e allo stesso ne confermavano il bisogno. Ma niente... Per quanto ci pensassero non trovavano alcuna soluzione, eppure la casa dei loro sogni esisteva ed era proprio sotto i loro occhi.
Gaetano per motivi legati al suo lavoro, aveva il bisogno di circondarsi di diversi professionisti; un commercialista, un assicuratore, etc. Come disegno preordinato, diversi di questi professionisti esercitavano la loro professione in un tranquillo e bel condominio di Viale Europa, a Foggia. Ogni volta che Gaetano e Michela si recavano presso di loro, avvertivano una piacevole sensazione, mai riscontrata in nessun altro luogo.
E così per diversi anni. "Sarebbe bello vivere qui, non credi?" disse lui in svariate conversazioni. "Infatti, è quello che pensavo anch'io da diverso tempo", rispose lei sentendosi sollevata nel confessare il proprio desiderio al marito "ma purtroppo non credo si liberi un appartamento." Così, mentre il senso di appartenenza a quel luogo cresceva incessantemente, salivano parallele in loro delusione e amarezza.
Le conversazioni erano ormai le stesse ogni volta che i due coniugi varcavano la soglia di quel giardino condominiale. Così, quando Gaetano venne a sapere che probabilmente si sarebbe liberato un appartamento proprio in quell'amato condominio si sentì come un fanciullo per la prima volta in un parco di divertimenti. Per la prima volta vedeva la concreta possibilità di realizzare il proprio sogno.
Chiamò immediatamente il suo amico assicuratore per chiedergli se avesse notizie al riguardo. Non voleva perdere l'occasione. Era il loro momento. "Qualunque fosse l'appartamento sarà il nostro." ripeteva continuamente. Nient'altro aveva più senso in quei giorni- Come per la leggenda popolare giapponese che racconta che ogni uomo e ogni donna vengono al mondo con un filo rosso legato alle caviglie legandoli indissolubilmente per tutta la vita, esiste un altro filo rosso per unire le due anime anche alla loro casa. Il suo amico fu sorpreso della chiamata. "Caro Gaetano ancora non l'ho comunicato a nessuno; sei già pronto ad acquistarla? Come hai fatto a saperlo?" Così Gaetano realizzò che la casa in vendita era proprio quella del suo caro amico assicuratore, per anni da loro tanto desiderata.
"Si amico mio, non importa come ma l'importante è che sia nostra. È la casa del destino." "La chiameremo così proprio perché è "destinata" a portare alla nostra famiglia ricchezze, onori e rispetto. E nessuno può cambiare il destino. Impossibile tagliare il filo."